04 agosto 2007

Il ballo del tampone

Per cercare di tamponare gli effetti nocivi sull'opinione pubblica causati dalla vicenda dell'onorevole Mele, beccato all'Hotel Flora di Via Veneto con un paio di squillo dedite alla coca, nel centrodestra si è pensato al tampone. O meglio, al ballo del tampone. Ovvero, si è creato nel giro di pochi giorni il tentativo maldestro di arginare una deriva di immagine di non poco conto, soprattutto per l'Udc, grandi moralizzatori dei nostri costumi, che pensano più a guardare nelle case e nelle famiglie degli altri piuttosto che nelle proprie.

Era così una scena ai limiti del ridicolo quella alla quale si poteva assistere la scorsa mattina sotto Montecitorio, dove di fronte alla ambulanza-laboratorio allestita in fretta e furia dallo stesso partito di Casini, si accalcavano alla rinfusa vari politici del centrodestra, a cominciare dagli stessi colleghi di partito di Mele, passando per i leghisti "duri e puri", sino ad arrivare agli aennini pronti a sfidare sul "capello" gli altri rappresentanti della loro coalizione.

Sì, perché nella ressa per lasciare una testimonianza indelebile della loro integrità fisica e morale, gli onorevoli parlamentari sono riusciti a dividersi pure sul fatto se fosse più probante il test-tampone o l'analisi del capello. Roba da commedia all'italiana di serie B.

Tutti in fila con il numeretto, dunque, alla ricerca della credibilità perduta. E con il nuovo Psi, microcellula impazzita del fu Psi craxiano ancorato alla vecchia amicizia con il Cavaliere, risalente agli anni d'oro dei nani e delle ballerine, che a gran voce pretende di introdurre l'analisi obbligatoria anche per il premier e per tutti i componenti del governo. Chissà che non ci scappi un bel ribaltone a colpi di tampone, magari accusando Prodi di assumere sostanze dopanti prima delle sue consuete uscite in bicicletta.

Pensare che è questo il quadro attuale della politica italiana, lascia un amaro in bocca che niente ha a che vedere con quello della cocaina. Si tratta di un profondo senso di disgusto, di dissociazione totale nei confronti di una classe politica che dovrebbe rappresentare i cittadini, ma che in realtà non riesce a fare altro che rappresentare il lato più bieco di se stessa. In particolare, pur senza dimenticare l'imbarazzante vicenda Forleo-Unipol, che coinvolge parte dell'Unione senza che i diretti interessati siano per il momento riusciti ad assumere una posizione limpida e convincente, provocano tristezza e inquietudine coloro i quali, appartenenti alla cosiddetta Casa delle Libertà, in nome di una immagine da mantenere di fronte al proprio elettore ideale, nel giro di ventiquattro ore riescono a tirar fuori dal cilindro iniziative veramente "border-line", ai confini di una realtà politica che gran parte degli italiani vorrebbero fosse costituita di ben altro.

Così, mentre la procura indaga per tentare di capire chi abbia introdotto la sostanza stupefacente nella suite dorata affittata dall'onorevole Mele (tra l'altro non nuovo a bravate e furbate degne dalla peggiore tradizione della vecchia Dc), assistiamo impotenti a questo balletto della rigenerazione, al confronto vis a vis al grido "io sono più pulito di te". L'ennesima commedia all'italiana, per l'appunto, buona giusto a colorire una estate già piena di gossip e chiacchiericci, tipici del nostro italico modus vivendi.     

E.S.,  02 agosto 2007

1 commento:

Giuseppe Buzzanga ha detto...

Chi scrive sul mio blog è pregato di firmarsi e farsi riconoscere.
Grazie
Giuseppe Buzzanga