02 settembre 2007

Mi dimetto da suddito e da cittadino...

Egregio Alberto Asor Rosa,

ti sei dimesso da intellettuale di sinistra, mentre…

 

il sottoscritto si dimette da cittadino italiano e da suddito della burocrazia italiana, perché

 

il capo del governo, cui aveva dato piena fiducia, ha avuto la premura come la cosa più importante per un Italia azzoppata delle sue gambe, di liberalizzare le patenti dei taxi, i farmaci da banco, di far uscire dalle patrie galere i deputati ivi condannati e

non avuto alcuna premura

– poi si farà… -

di liberare il parlamento dai delinquenti,

di liberare il paese dalle mafie della politica, dell’economia, della mala vita organizzata,

di togliere la benda agli elettori, facendo sì che votassero ad occhi aperti i candidati che, purtroppo, ancora, i partiti potrebbero arbitrariamente mettere sotto il loro muso…

 

Il capo del governo si è invece scoperte due sole ambiziose vocazioni:

1) riportare ordine nelle casse dello stato, non pensando che così facendo offriva su un piatto d’argento i conti dello stato migliorati,

- ma con il malcontento generale e insuperabile degli italiani che pagano… -

al prossimo governo che sarà capitanato da quel ladro di Berlusconi, che si mangerà in breve tempo i frutti di tanti sacrifici dei cittadini;

2) portare la pace del Medio Oriente;

come se, mentre brucia la propria casa, il capo di famiglia va a pacificare i polli del vicino, che si beccano l’un l’altro…

 

Boris Longojev

 

 

 

 

 

 

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